Per cercare di attenuare sia la stretta fiscale destinata a colpire gli utilizzatori sia le difficoltà di calcolo che stanno mettendo in crisi gli uffici del personale e della fiscalità, si valuta di spostare la decorrenza della nuova tassazione sulle auto concesse in uso promiscuo ai dipendenti, muovendo essenzialmente lungo una doppia direttrice: spostare il prelievo più pesante destinato a colpire i veicoli più inquinanti (a motore termico o ibrido) di almeno 6 mesi o addirittura di un anno; richiesta di intervento sulle auto aziendali mediante la «clausola di salvaguardia», ossia l’esclusione dalle regole più penalizzanti per i veicoli ordinati nel 2024 e poi assegnati nel 2025.
Altra criticità è l’obbligo di pagamento tracciabile per le spese di trasferta. Anche qui il tentativo è di ottenere un rinvio, ma non è da escludere che si possa arrivare a una riformulazione che punti a escludere dal perimetro le spese sostenute all’estero e che nulla avrebbero a che fare con il tentativo di imporre pagamenti tracciabili nei confronti di taxisti e ristoratori, per poi indurli ad aumentare l’imponibile dichiarato e, quindi, le imposte versate.
Al vaglio anche una revisione della sanatoria dei crediti d’imposta ricerca e sviluppo, non solo con una riapertura dei termini di adesione, ma con una sorta di saldo e stralcio. Ricordando che la sanatoria dei crediti 2015-2018 prevede la restituzione degli importi indebitamente fruiti in compensazione senza l’applicazione di sanzioni e interessi, ora l’emendamento demanda a un decreto del Made in Italy e dell’Economia di individuare una percentuale ridotta dei crediti da restituire che comunque non potrà scendere al di sotto del 70%. L’aliquota è “vincolata” in base alle richieste che arriveranno entro il nuovo termine di adesione, indicato nel 31.03.2025, con una riscrittura anche del calendario dei versamenti: prima rata entro il 3.06.2025 e le successive entro il 16.12.2025, 2026 e 2027.
Nel capitolo dedicato alla riscossione non c’è solo la riapertura della rottamazione quater e la riammissione dei soggetti decaduti, poiché non hanno rispettato le scadenze: si mira a rendere più flessibile il numero di rate che porta alla decadenza per i piani di rateizzazione delle cartelle, estendendo l’attuale limite di 8 a 12 rate anche non consecutive.
Richiesta di rinviare di un altro anno l’entrata in vigore della sugar tax, attualmente fissata al 1.07.2025, così come si chiede di estendere anche al 2025 le norme introdotte per fare fronte al caro-energia, che consentono agli enti locali di rinegoziare o sospendere la quota capitale di mutui e altre forme di prestito.

Rinvio, al 3.06 o al 31.12.2025, dell’obbligo per le imprese di dotarsi di polizze anticalamità. Fondi al settore della moda grazie a uno stanziamento di 250 milioni che finanzierà la correzione del credito d’imposta Ricerca & Sviluppo.
Per il settore della moda, Cassa integrazione fino a un massimo di 12 settimane ai lavoratori delle piccole e medie imprese.
Estensione anche al 2025 delle norme introdotte per far fronte al caro-energia che consentono agli enti locali di rinegoziare o sospendere la quota capitale dei mutui. Previste, inoltre, misure che spaziano dalle assunzioni dei segretari comunali alla proroga dei vicesegretari, passando per i fondi alla rigenerazione urbana fino alla deroga dell’obbligo di esperire le procedure di mobilità volontaria prima di bandire i concorsi