Il nuovo contributo a fondo perduto del Decreto Ristori, diversamente da quello di maggio del Decreto Rilancio, viene riconosciuto soltanto alle attività interessate dalle nuove misure restrittive, individuate attraverso i 53 codici Ateco contenuti nell’allegato 1 del Decreto Ristori.
In altre parole, quindi, la platea viene circoscritta alle imprese operanti nei settori del trasporto, dell’alloggio, della ristorazione, dello sport, della cultura e del turismo.
Allo stesso tempo, viene meno il requisito dimensionale previsto dal c. 3 dell’art. 25 del Decreto Rilancio: potranno beneficiare dei ristori, infatti, anche i soggetti che nel periodo d’imposta precedente a quello in corso al 19.05.2020 avevano realizzato un volume complessivo di ricavi o compensi superiore a 5 milioni di euro.
Sul piano oggettivo, inoltre, uniformemente a quanto previsto dal Decreto Rilancio, l’accesso al nuovo contributo a fondo perduto spetterà a condizione che il fatturato realizzato nel mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi di quello conseguito nello stesso mese del 2019.