Il “Decreto Rilancio”, per sostenere le imprese, prevede:
un credito d’imposta del 20% per gli aumenti di capitale nelle Pmi con un fatturato compreso tra 5 e 50 milioni di euro e una perdita di almeno il 33% del volume d’affari nei mesi di marzo-aprile 2020. Tali aumenti di capitale dovranno essere deliberati dopo l’entrata in vigore del decreto. Si può arrivare al 30% se ci sono perdite che eccedono il 10% del patrimonio netto;
il sostegno dello Stato per le aziende con un fatturato compreso tra 10 e 50 milioni di euro e minimo 250 dipendenti, tramite il fondo Invitalia, che acquisterà titoli di debito emessi dall’impresa per un importo che potrà arrivare al triplo dell’aumento di capitale, da rimborsare entro 6 anni. Sono previsti requisiti stringenti per tale aiuto;
la riduzione delle bollette per le piccole e medie imprese, tramite la rimodulazione della componente fissa della spesa energetica
garanzie statali e contributi diretti per l’internazionalizzazione delle imprese per un ammontare di 450 milioni;
la possibilità per i fruitori dell’incentivo “resto al Sud” di beneficiare di contributi a fondo perduto a copertura del loro fabbisogno di circolante;
l’estensione fino al 30.11.2020 dei termini per la verifica del conseguimento degli obblighi collegati al meccanismo dei certificati bianchi;
una serie di mini-indennizzi a fondo perduto per le imprese, parametrati alla perdita di fatturato tra aprile 2020 e lo stesso mese del 2019.